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SCOPERTA UNA “NOVA NANA” ALL’OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI MONTARRENTI |
Scoperto un nuovo oggetto celeste nel corso delle attività di ricerca di fenomeni transienti condotte presso l’Osservatorio Astronomico di Montarrenti (SI), parte dell’Italian Supernovae Search Project.
Nella notte del 30 novembre scorso, in prossimità della galassia lenticolare UGC11775 visibile nella costellazione del Cigno, si è accesa una nuova sorgente luminosa, ripresa dal telescopio Ritchey-Chretien (D=0.53m.- f/8.7) gestito dall’Unione Astrofili Senesi.
Il programma di rilevamento automatico ha individuato l’oggetto di Mag. 16.92CV +/- 0.03 (catalogo APASS9) la cui posizione rispetto alla presunta galassia ospite poneva alcuni dubbi sulla possibilità che potesse trattarsi di una supernova extragalattica. Per determinarne le caratteristiche, è stata inserita comunicazione di scoperta sul Transient Name Server dell’International Astronomical Union, associando all’evento la denominazione AT 2019vww. |
La “nova nana” AT 2019vww segnalata dall’indicatore, tra le galassie di tipo lenticolare UGC11775 (a sinistra)
ed IC1392 (al centro) |
La notte successiva, il britannico Robin Leadbeater è riuscito a caratterizzare l’oggetto. Utilizzando uno spettroscopio a bassa risoluzione, ha evidenziato un continuo prominente nel blu ed emissione di idrogeno ionizzato a zero redshift, permettendo di classificare l’oggetto come variabile cataclismica collocata entro i confini della nostra Via Lattea.
Per determinare la classe del transiente, abbiamo richiesto collaborazione ad Alessandro Marchini e Giacomo Bonnoli dell’Osservatorio Astronomico dell’Università di Siena, con i quali abbiamo attivato una intensa campagna osservativa coinvolgendo studenti delle scuole superiori dei licei "A. Poliziano" di Montepulciano (SI) e "A. Volta" di Colle Val d'Elsa (SI), nell’ambito di un progetto di orientamento all’astrofisica. La preliminare evoluzione fotometrica dell’evento è stata annunciata con l’ Astronomer’s Telegram n. 13345. |
Evoluzione fotometrica di AT 2019vww |
Verificando lastre di archivio alla ricerca di una possibile immagine dell’oggetto in quiescenza, abbiamo identificato, solo nella foto Pan-STARRS colored, una possibile sorgente di Mag. g>23. L’ampio outburst >7.5 magnitudini, faceva supporre che potesse trattarsi di una “nova nana”. Stesse valutazioni riportate indipendentemente da Kojiguchi Naoto dell’Università di Kyoto attraverso la circolare elettronica VSNET n. 24376, in cui si candida l’oggetto a variabile cataclismica a lungo intervallo di outburst di tipo WZ Sge, una delle due sottoclassi delle variabili SU Ursae Majoris che costituiscono uno dei tre diversi tipi di “nove nane”.
Alla definitiva determinazione del tipo di oggetto, hanno contribuito le osservazioni del belga Tonny Vanmunster, parte del Center for Backyard Astrophysics, un network internazionale di amatori e professionisti specializzati nello studio delle variabili cataclismiche.
Osservazioni fotometriche dell’outburst ad alta cadenza e precisione hanno rilevato la presenza di brevi variazioni regolari di luminosità (superhumps) di ampiezza di 0.17mag.. L’analisi del periodo condotto con il software Peranso - di cui lo stesso Vanmunster è autore - ha determinato una periodicità inferiore alle due ore che corrisponde circa al periodo orbitale della coppia di stelle che compongono il sistema. Inoltre, il tasso di decadenza medio osservato è pari a 0.155 Mag. al giorno. Queste caratteristiche, consentono di classificare indubbiamente AT 2019vww come una “nova nana” di tipo SU Uma.
Il tempo piuttosto lungo di attesa per la comparsa dei superhumps, non può far escludere che la nova possa appartenere alla sottoclasse WZ Sge, anche se le condizioni meteo sfavorevoli e la limitata visibiltà non hanno al momento consentito di ottenerne evidenza osservativa (VSNET n. 24420). |
Superhumps osservati tra il 9 ed il 10 dicembre 2019 da Tonny Vanmunster che hanno permesso di classificare AT 2019vww come “nova nana” di tipo SU Uma |
Grazie ad un’ampia collaborazione internazionale, è stato possibile censire la nuova variabile sul Variable Star Index, il più completo catalogo di stelle variabili al mondo gestito dall’American Association of Variable Star Observers, accreditando la scoperta agli astrofili senesi Simone Leonini, Massimo Conti, Paolo Rosi e Luz Marina Tinjaca Ramirez.
Simone Leonini |
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